Luciano De Crescenzo - Citazioni

Da Famous Quotes, aforismi e citazioni in libertà.

Luciano De Crescenzo (1935 - vivente), ingegnere, saggista e scrittore italiano.

  • A quanti vogliono sapere se io sono di centrodestra o centrosinistra rispondo: sono del centro storico.
  • Il potere non sazia, anzi è come la droga e richiede sempre dosi maggiori.
  • La doccia è milanese perché ci si lava meno, consuma meno acqua e fa perdere meno tempo: quindi è produttiva. La vasca è invece un appuntamento con i pensieri, è napoletana.
  • La parola esagerazione non esiste nel vocabolario dell'amore.
  • Oggi il settanta per cento dell'umanità muore di fame... e il trenta per cento fa ancora la dieta.
  • Il mondo è una mazza, come quelle che si usano per suonare i "gong". La mazza è sempre la stessa, ma il suono che ne esce è diverso perché sono diversi i piatti che rimbombano. E noi siamo i piatti.
  • La vita potrebbe essere divisa in tre fasi: Rivoluzione, Riflessione e Televisione. Si comincia con il voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali.
  • Alcuni temono che la felicità sia un bene molto lontano, quasi irraggiungibile, motivo per cui corrono a più non posso nella speranza di avvicinarla, senza mai rendersi conto che più corrono e più se ne allontanano.
  • Molti studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla.
  • I vecchi che posseggono il senso dell'umorismo hanno diritto al trenta percento di sconto sull'età.
  • La lunghezza effettiva della vita è data dal numero di giorni diversi che un individuo riesce a vivere. Quelli uguali non contano.
  • L'ideologia predominante dei giovani è quella dello stare insieme agli altri giovani, o, che è lo stesso, dello stare lontano dai vecchi.
  • Lo studio non è lavoro ma la forma più gloriosa di gioco.
  • Gli uomini sono angeli con un'ala sola. Possono volare solo abbracciati.
  • Spesso fa più male la paura di morire che la morte.
  • Noi tutti prendiamo più sul serio ciò che costa che non quello che è gratuito.
  • E quando dico "lavoro" non penso ad una fatica, ad un supplizio che uno deve sopportare dalla mattina alla sera per rendersi indipendente dal punto di vista economico, ma ad una opportunità che Dio ci ha offerto per dare più senso alla nostra esistenza. Ricordatevi quello che vi dico: una cosa è "fare" il tabaccaio, e una cosa è "essere" tabaccaio.
  • I grandi profeti hanno sempre stabilito un nesso fra Povertà e Amore. Il "ricco" del Vangelo, quello del cammello e della cruna dell'ago, è solo uno dei tanti esempi possibili. La ricchezza porta all'egoismo ed è abbastanza facile riscontrare come, nelle città più ricche ed evolute, siano diventati freddi e difficili i rapporti tra le persone.
  • Con il tempo, il bello diventa meno bello e il brutto meno brutto. Bellezza e bruttezza, infatti, sono caratteristiche dei primi approcci; poi tendono ad avvicinarsi.
  • Bisogna fare una distinzione: ci sono due tipi di felicità, quella degli epicurei e quella degli stoici. I primi cercano il carpe diem, di afferrare il momento ed essere felici nel presente; gli stoici credono invece che la felicità sia unicamente nella vita futura e, di conseguenza, sono felici quando, in questo mondo, soffrono. Pensiamo ai martiri cristiani e ai talebani, che muoiono come kamikaze per ritrovarsi in paradiso con 72 bellissime vergini. Dunque, per far felice un epicureo, portalo ad un banchetto, per far felice una bella ragazza, al letto; per far felice un talebano, ammazzalo.

Oi dialogoi

  • Napoli e Milano. Sono due popoli diversi uniti dalla stessa televisione.
  • Qualsiasi ipotesi di beatitudine eterna, di reincarnazione, non ha per me alcun interesse se non è collegata in qualche modo con il passato. Quando non si ha memoria del già vissuto, che senso ha parlare di reincarnazione? A che serve sapere che in un'altra vita sono stato Giulio Cesare se di questa precedente esperienza non conservo alcun ricordo e insegnamento?
  • La morte esiste solo come evento che procura dolore ai superstiti soltanto. Lo diceva anche Epicuro: "Perché spaventarsi della morte: se ci sei vuol dire che non sei morto, se sei morto vuol dire che non ci sei!". Quindi una morte collettiva, totale, non può preoccupare [...]; è una morte senza funerali, senza lacrime.
  • L'animo umano ha bisogno di nutrirsi di speranza, così come lo stomaco ha bisogno di cibo. La vita invece spesso è amara e non concede scappatoie ai desideri dei mortali. Alcune verità sono senza alternative: tutti dobbiamo morire, chi è brutto non potrà mai diventare bello, chi è bello non potrà mai ritornare giovane e chi vive una vita opaca e senza entusiasmi sa che molto difficilmente riuscirà a cambiarla. E allora che fare? Non resta che rifugiarsi nel mistero, evadere nel trascendente. Ed ecco fiorire da ogni parte le favole, gli extraterrestri, gli oroscopi, le droghe e gli estremismi politici.
  • Adesso i delinquenti sembrano tanti solo perché è aumentata l'informazione. Una volta ce n'erano di più, ma nessuno ne sapeva niente. Pensate che fino a pochi anni fa tutti quelli che uscivano per strada erano costretti ad andare in giro con le spade.

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