Gaio Giulio Cesare - Citazioni

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Giulio Cesare
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Giulio Cesare

(100 AC - 44 AC), generale e uomo politico romano.

  • Veni, vidi, vici
    • Sono venuto, ho visto, ho vinto. (Dopo la battaglia di Zela, 48 AC)
  • Alea iacta est
    • Il dado è tratto. (10 gennaio del 49 AC, sul Rubicone)
  • Non dobbiamo aver paura che della paura.
  • In guerra gli eventi importanti sono il risultato di cause banali.
  • Gli uomini credono volentieri ciò che desiderano sia vero. (da De bello gallico)
  • Amo il tradimento, ma odio il traditore.

Le sue ultime parole

  • Kai su, teknon?
    • Greco, "E tu, figlio mio?"
  • Tu quoque, Brute, fili mi?
    • Latino, "Anche tu Bruto, figlio mio?"
  • Et tu, Brute?
    • Latino, "Anche tu, Bruto?" e questa è la versione riportata da Shakespeare nella tragedia Giulio Cesare.

Citazioni su Gaio Giulio Cesare

  • Cesare era di alta statura, aveva una carnagione chiara, florida salute [...] Nella cura del corpo fu alquanto meticoloso al punto che non solo si tagliava i capelli e si radeva con diligenza, ma addirittura si depilava, cosa che alcuni gli rimproveravano. Sopportava malissimo il difetto della calvizie per la quale spesso fu offeso e deriso. Per questo si era abituato a tirare giù dalla cima del capo i pochi capelli [...] Dicono che fosse ricercato anche nel vestire: usava infatti un laticlavio frangiato fino alle mani e si cingeva sempre al di sopra di esso con una cintura assai lenta. (Gaio Svetonio Tranquillo)
  • Egli ebbe ingegno, equilibrio, memoria, cultura, attività, prontezza, diligenza. In guerra aveva compiuto gesta grandi, anche se fatali per lo stato. Non aveva avuto per molti anni altra ambizione che il potere, e con grandi fatiche e pericoli l'aveva realizzata. La moltitudine ignorante se l'era conquistata coi doni, le costruzioni, le elargizioni di viveri e banchetti. I suoi li aveva acquistati con premi, gli avversari con manifestazioni di clemenza, insomma aveva dato ad una città, ch'era stata libera, l'abitudine di servire, in parte per timore, in parte per rassegnazione. (Marco Tullio Cicerone)
  • Quanti milioni di uomini sono morti per rendere Cesare grande! (Thomas Campbell)