Gina Lagorio - Citazioni

Da Famous Quotes, aforismi e citazioni in libertà.

Giuseppina Lagorio (1930 - 2005), scrittrice italiana.

  • Le malattie sono più intelligenti di noi, trovano la risposta dei nostri problemi prima della ragione. (La spiaggia del lupo)
  • La verità può non essere una regola di vita, è anzi una grazia rara, da guardasi persino con sospetto.
  • So scrivere solo con la macchina da scrivere e con la penna. La tecnologia, mi fa insieme fascinazione e paura, non appartiene alla mia generazione.
  • [Internet] Mi fa un po' paura, ma so che ci sono dei ragazzi che si sono inventati un lavoro e ci guadagnano.
  • In un paese che è così abbietto per tante cose, così incerto, c'è sempre qualcosa per cui, io credo, che la lingua italiana, il genio italiano, il talento italiano, malgrado tutto, avranno modo di affermarsi.
  • Oggi la lingua italiana cos'è? La lingua italiana è questo enorme scrigno a cui hanno attinto tutti.
  • Siddharta di Herman Hesse è una immagine di un mondo migliore attraverso una visione meno realistica del mondo.
  • Il ventre che partorisce il fascismo è sempre gravido.
  • Quando hai dei figli sai quello che non dovrai fare, perché hai lo hai rimproverato in cuor tuo a tua madre.
  • Non credo che si possa fare una letteratura di sola testa. La letteratura è qualcosa di così intimo, profondo, così necessario, se è necessario - secondo me è una conditio sine qua non - che deve implicare tutta intera la persona, che deve scegliere tra il dovere e il piacere, che deve sapere navigare nel mondo in cui si trova a navigare e in cui è bene, se è possibile, non cedere a troppi compromessi, perché i compromessi corrodono l'integrità di una persona.
  • Come fai a dire, «il mondo», senza sentire che Monet non sarebbe Monet se non ci fosse questo trionfo di colori nella natura.
  • È un paradiso laico il mio, dove ci metto, naturalmente, mia mamma, che accendeva le candele in chiesa e cantava come un angelo, ci metto mio papà, che bestemmiava.
  • Mia madre voleva che facessi la sarta. Mio padre mi diceva: cosa li compri a fare tutti questi libri? La biblioteca è questa! - e mi faceva vedere la sua raccolta di Baroli d’annata.


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