Hermann Hesse - Citazioni

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Premio Nobel
Per la letteratura (1946)

Hermann Hesse (1877 - 1962), scrittore, poeta e pittore tedesco, premio Nobel per la letteratura.

Hermann Hesse
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Hermann Hesse

Indice

Aforismi di Hermann Hesse

  • Alcuni si ritengono perfetti unicamente perché sono meno esigenti nei propri confronti. (da Aforismi)
  • Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa sente se stessa e percepisce la propria vita.
  • Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno.
  • Arte significa: dentro a ogni cosa mostrare Dio. (da Klein e Wagner)
  • Come corpo ognuno è singolo, come anima mai.
  • Destino e carattere sono due nomi del medesimo concetto. (da La cura)
  • Chi ha imparato ad ascoltare gli alberi, non desidera più essere un albero. Desidera soltanto essere ciò che è. Questa è patria. Questa è felicità.
  • Ciò che è tesoro e saggezza di un uomo suoni sempre un po' sciocco alle orecchie di un altro. L'arte della vita sta nell'imparare a soffrire e nell'imparare a sorridere. (da Aforismi)
  • Ciò che la Natura vuole dall'Uomo stà scritto in ognuno di noi.
  • Della sua vita non c'è altro da raccontare. Il resto si è svolto al di là delle immagini e della storia. Da quel bosco non è uscito più. (da Il giuoco delle perle di vetro)
  • Di una storia è vero solo quello che l'ascoltatore crede.
  • Dipingere è meraviglioso, rende più lieti e più pazienti. Non si hanno le dita nere dopo, come nello scrivere, ma rosse e blu.
  • Fa parte delle imperfezioni e delle rinunce della vita umana il fatto che la nostra infanzia debba diventarci estranea e cadere nell'oblio, come un tesoro sfuggito a mani che giocavano, e precipitato in un pozzo profondo.
  • Gran parte dei nostri sogni li viviamo con assai maggiore intensità della nostra esistenza da svegli. (da Aforismi)
  • Il lato diabolico della malinconia è quello non solo di far ammalare le sue vittime, ma anche di renderle presuntuose e miopi, addirittura quasi superbe. Si crede di essere come Atlante che da solo deve reggere sulle proprie spalle tutti i dolori e gli enigmi del mondo, come se mille altri non sopportassero gli stessi dolori e non vagassero nello stesso labirinto.
  • Il principio di ogni arte è l'amore; valore e dimensione di ogni arte vengono soprattutto determinati dalle capacità d'amore dell'artista. (da una recensione del 1914)
  • Il richiamo della morte è anche un richiamo d'amore. La morte è dolce se le facciamo buon viso, se la accettiamo come una delle grandi, eterne forme dell'amore e della trasformazione. (lettera del 1950, Montagnola, da Gesammelte Briefe - Tutte le lettere)
  • Io non credo a quei poeti dalle cui menti, si dice, i versi proprompono già compiuti, come dee corazzate. So quanta vita interiore e quanto sangue rosso vivo, ogni singolo verso autentico deve aver bevuto prima di potersi alzare in piedi e camminare da solo.
  • La bellezza non rende felice colui che la possiede, ma colui che la può amare e desiderare.
  • La fede, così come l'amore, non passa attraverso la ragione.
  • La felicità è amore, nient'altro.
  • La funzione del poeta non è indicare le vie ma innanzi tutto risvegliare nostalgie.
  • La politica esige i partiti, lo spirito umanitario li vieta.
  • La saggezza non può essere trasmessa. La saggezza che un saggio tenta di trasmettere suona sempre simile alla follia.
  • La vita delle persone che lavorano è noiosa. Interessanti sono le vicende e le sorti dei perdigiorno.
  • La vita di ogni uomo è una via verso se stesso, il tentativo di una via, l'accenno di un sentiero.
  • L'aforisma è una sorta di gemma, tanto più preziosa quanto più rara, e godibile solo in dosi minime.
  • L'amore è il desiderio fattosi saggio.
  • L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in se stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà. (da Demian, 1919)
  • L'arte della vita sta nell'imparare a soffrire e nell'imparare a sorridere.
  • Le lacrime sono lo sciogliersi del ghiaccio dell'anima.
  • L'eccessivo valore che diamo ai minuti, la fretta, che sta alla base del nostro vivere, è senza dubbio il peggior nemico del piacere.
  • Leggere un libro, per il buon lettore significa: conoscere la personalità e la mentalità di uno sconosciuto, cercare di comprenderlo, possibilmente riuscire a diventargli amico.
  • L'uomo di potere è rovinato dal potere stesso, l'uomo con il denaro dal denaro, il sottomesso dall'obbedire, il piacere dal ricercare sempre piacere.
  • L'uomo si differenzia dal resto della natura soprattutto per una viscida gelatina di menzogne che lo avvolge e lo protegge.
  • Nei periodi di grandi traversie ci si accorge con stupore che sono di più le persone capaci di morire per degli ideali che quelle disposte a vivere per essi.
  • Non c'è felicità nell'essere amati. Ognuno ama se stesso; ma amare, ecco la felicità.
  • Non è facile avere un bel giardino: è difficile come governare un regno. Ci si deve risolvere ad amare anche le imperfezioni, altrimenti ci si illude.
  • Non permettere alla donna di cambiarti, quando l'avrà fatto si sarà stancata di te.
  • Non sapevano, invece, che questo ordinamento delle cose non è affatto ovvio, che presuppone una data armonia fra mondo e spirito la quale può sempre essere turbata, che la storia universale non aspira, tutto sommato, a ciò che è desiderabile, bello e ragionevole, ma tutt'al più lo tollera come eccezione. (da Il giuoco delle perle di vetro)
  • Nulla è più pericoloso e mortale per l'anima che occuparsi continuamente di sé e della propria condizione, della propria solitaria insoddisfazione e debolezza.
  • Ogni esperienza vissuta è occulta, mentre è scientifico ogni accertamento che non ha valore di esperienza.
  • Ogni uomo ha un suo compito nella vita, e non è mai quello che egli avrebbe voluto scegliersi.
  • Parlare: ecco la via più sicura per fraintendere, per rendere tutto piatto e insulso. (da Klein e Wagner)
  • Per tutti, anche per i più fortunati, l'amore comincia necessariamente con una sconfitta.
  • Perciò mi sembra che si debba coltivare l'arte del regalare anche alle cose belle che ci sono vicine e abituali, l'amore e la venerazione che riserviamo a quelle lontane e remote. (L'azzurra lontananza, da Il vagabondo)
  • Poter addormentarsi quando si è stanchi e poter deporre un peso che si è portato per tanto tempo, è una delizia, è un fatto meraviglioso. Da quando abbiamo scavato la fossa [...] sono stato più lieto e soddisfatto di quanto non lo fossi da molti anni. (da Il Giuoco delle perle di vetro)
  • Probabilmente in ogni esistenza ci sono periodi di questo genere: davanti a noi vediamo strade pianeggianti, nessun ostacolo, nessuna nube nel cielo, nessuna pozzanghera sul cammino. Allora ci libriamo imponenti sulla vetta e ci sembra di accorgerci, ogni giorno di più, che caso e fortuna non esistono e che quel presente, e anche parte del futuro, ce li siamo meritati e conquistati, semplicemente perché ci sono toccati in sorte. E sarebbe bene rallegrarsi di questa constatazione perché su di essa è fondata la felicità dei principi azzurri, proprio come la felicità dei passeri è fondata sul letame, e non dura mai a lungo.
  • Quando ci si trova con dei malati il metodo migliore da adottare è pretendere di essere sani.
  • Quando mi sprofondo in un bel libro, faccio qualcosa di meglio, di più intelligente, di più meritevole di quanto non abbiano fatto da anni tutti i re e i ministri di questo pazzo mondo. Io costruisco là dove loro distruggono; raccolgo là dove loro disperdono; amo Dio là dove loro lo rinnegano e lo crocifiggono.
  • Quando odiamo qualcuno, odiamo nella sua immagine qualcosa che è dentro di noi.
  • Se si leggono libri come si stanno ad ascoltare gli amici, ciò che si legge allieterà e consolerà come soltanto gli amici sanno fare.
  • Spesso è accaduto che il mondo venisse accusato di essere cattivo per il semplice fatto che colui che lo condanna ha dormito male o ha fatto indigestione. Ed è spesso accaduto che il mondo sia stato proclamato benedetto perché colui che lo lodava aveva baciato un momento prima una ragazza.
  • Tutte le cose, anche le meno interessanti, o le più brutte, hanno un lato piacevole. Bisogna solo volerlo vedere.
  • Tutti sanno per esperienza che è facile innamorarsi, mentre amare veramente è bello ma difficile. Come tutti i veri valori, l'amore non si può acquistare. Il piacere si può acquistare, l'amore no.
  • Tutti sono sottomessi, tutti desiderano obbedire e pensare meno che si può: bambini sono gli uomini.
  • Un albero parla: in me si cela un granello, una scintilla, un pensiero, io sono vita della vita eterna.
  • Un bravo artista è destinato ad essere infelice nella vita: ogni volta che ha fame e apre il suo sacco, vi trova dentro solo perle.
  • Un figlio può prendere dal padre e il naso gli, occhi e perfino l'intelligenza, ma non l'anima. L'anima è nuova ad ogni uomo.
  • Vale per l'amore ciò che vale per l'arte: chi sa amare soltanto l'immenso è più povero e meschino di chi sa entusiasmarsi per il minimo. (da Expressionismus in der Dichtung - L'espressionismo nella poesia)

Incipit di alcune opere

Gertrud

Se dall'esterno percorro con lo sguardo la mia vita, essa non appare particolarmente felice. Meno che mai mi è possibile, tuttavia, giudicarla infelice, malgrado ogni errore. Ma infine, è davvero stolto preoccuparsi di felicità e infelicità, giacché a me sembra che farei maggiore difficoltà a privarmi dei giorni più infelici anziché di tutti quelli sereni, Se in una vita umana importa accettare consapevolmente l'ineluttabile, gustare appieno il bene e il male e conquistare oltre al destino esteriore anche uno interiore più autentico e non casuale, la mia vita non è stata né povera né cattiva.

[Arnoldo Mondadori Editore, traduzione a cura di Maria Teresa Mandalari]

Il giuoco delle perle di vetro

In questo libro abbiamo intenzione di registrare il materiale biografico che si è potuto trovare su Josef Knecht, il Ludi Magister Josephus III, come è chiamato negli archivi del Giuoco delle perle di vetro. Non ci nascondiamo che questo tentativo è o sembra un poco in contraddizione con le vigenti norme e consuetudini della vita spirituale. Tanto è vero che uno dei supremi princìpi di questa è la soppressione dell'individualità, l'inserimento possibilmente perfetto della persona singola nella gerarchia dell'autorità pedagogica e delle scienze.

[Arnoldo Mondadori Editore, traduzione a cura di Ervino Pocar]

Narciso e Boccadoro

Davanti all'arco d'ingresso, retto da colonnette gemelle, del convento di Mariabronn, sul margine della strada c'era un castagno, un solitario figlio del Sud, che un pellegrino aveva riportato da Roma in tempi lontani, un nobile castagno dal tronco vigoroso; la cerchia de' suoi rami si chinava dolcemente sopra la strada, respirava libera ed ampia nel vento; in primavera, quando intorno tutto era già verde ed anche i noci del monastero mettevano già le loro foglioline rossicce, esso faceva attendere ancora a lungo le sue fronde, poi quando le notti eran più brevi, irradiava di tra il fogliame la sua fioritura esotica, d'un verde bianchiccio e languido, dal profumo aspro e intenso, pieno di richiami, quasi opprimente; e in ottobre, quando l'altra frutta era già raccolta ed il vino nei tini, lasciava cadere al vento d'autunno i frutti spinosi dalla corona ingiallita: non tutti gli anni maturavano; per essi s'azzuffavano i ragazzi del convento, e il sottopriore Gregorio, oriundo del mezzodí, li arrostiva in camera sua sul fuoco del camino.

[Arnoldo Mondadori Editore, a cura di Ervino Pocar, traduzione di Cristina Baseggio]

Siddharta

Nell'ombra della casa, sulle rive soleggiate del fiume presso le barche, nell'ombra del bosco di Sal, all'ombra del fico crebbe Siddharta, il bel figlio del Brahmino, il giovane falco, insieme all'amico suo, Govinda, anch'egli figlio di Brahmino. Sulla riva del fiume, nei bagni, nelle sacre abluzioni, nei sacrifici votivi il sole bruniva le sue spalle lucenti. Ombre attraversavano i suoi occhi neri nel boschetto di mango, durante i giochi infantili, al canto di sua madre, durante i santi sacrifici, alle lezioni di suo padre, così dotto, durante le conversazioni dei saggi. Già da tempo Siddharta prendeva parte alle conversazioni dei saggi, si esercitava con Govinda nell'arte oratoria, nonché nell'esercizio delle facoltà di osservazione e nella pratica della concentrazione interiore.

[Adelphi, traduzione a cura di Massimo Mila]

Sotto la ruota

Joseph Giebenrath, mediatore e agente di commercio, non si distingueva dai suoi concittadini per nessuna virtù e per nessun pregio particolare. Come loro era tarchiato e robusto, dotato di un discreto senso commerciale unito a una sincera, congenita venerazione per il denaro; e come loro possedeva una villetta con giardino, una tomba di famiglia al cimitero e una devozione alquanto spregiudicata che con l'andar del tempo aveva finito col mostrar la corda, il debito rispetto per il Signore Iddio e per l'autorità costituita e una sottomissione cieca ai ferrei comandamenti del decoro borghese.

[Arnoldo Mondadori Editore, traduzione a cura di Lydia Magliano]

Sull'Amore

Fu un inverno lungo e rigido, e il nostro bel fiume della Foresta Nera rimase coperto dal ghiaccio per molte settimane. Non posso dimenticare la strana sensazione, il brivido estatico con cui misi piede sul fiume nella prima mattina di gelo, perchè era profondo e il ghiaccio era così limpido che potevo vedere sotto di me, come attraverso una sottile lastra di vetro, l'acqua verde, il fondo sabbioso cosparso di pietre, le piante acquariche fantasticamente intrecciate e di tanto in tanto il dorso scuro di un pesce.

[Arnoldo Mondadori Editore, traduzione a cura di Bruna Bianchi]

Tre storie dalla vita di Knulp

All'inizio degli anno '90 il nostro amico Knulp dovette passare diverse settimane in ospedale, e quando venne dimesso si era già a metà febbraio, con un tempaccio spaventoso, così che dopo pochi giorni di vagabondaggio sentì che gli era di nuovo tornata la febbre e dovette pensare a procurarsi un ricovero. Amici non gli erano mai mancati, ed avrebbe trovato accoglienza cordiale in quasi tutti i villaggi dei dintorni. Ma su questo punto era particolarmente orgoglioso, tanto che se accettava qualcosa da un amico, quest'ultimo poteva considerarsi onorato.

[Marsilio, traduzione a cura di Mario Specchio]

Collegamenti esterni

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