Francesco Guccini - Citazioni
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(1940 - vivente), cantautore italiano.
Citazioni tratte da canzoni
- "Vorrei sapere a che cosa è servito, vivere, amare, soffrire, spendere tutti i tuoi giorni passati se presto sei dovuta partire."
(Canzone per un'amica, 1979)
- "Voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancore vivi. Voglio pensare che ancora mi ascolti e che , come allora, sorridi."
(Canzone per un'amica, 1979)
- "Ognuno vada dove vuole andare ognuno invecchi come gli pare ma non raccontare a me che cos'è la libertà."
(Quattro stracci, 1996)
- "Ma ora scommetto che vorrai provare quel che con me non volevi fare: fare l' amore, tirare tardi o la fantasia!."
(Quattro stracci, 1996)
- "Se ci sono non so cosa sono e se vuoi quel che sono o sarei, quel che sarò domani, non parlare non dire più niente, se puoi, lascia farlo ai tuoi occhi, alle mani...."
(Canzone delle domande consuete, 1990)
- "Non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute, per colpa o per destino le donne le ho perdute. "
(Cyrano, 1996)
- "E un giorno cammini per strada e ad un tratto comprendi che non sei la stessa che andava al mattino alla scuola, che il mondo là fuori t'aspetta e tu quasi ti arrendi capendo che a battito a battito è l'età che s'invola."
(E un giorno..., 2000)
- "Venezia è un imbroglio che riempie la testa soltanto di fatalità."
(Venezia, 1981)
- "Godo molto di più nell'ubriacarmi oppure a masturbarmi o, al limite, a scopare...."
(L'avvelenata, 1976)
- "E un' altra volta è notte e suono, non so nemmeno io per che motivo, forse perché son vivo e voglio in questo modo dire "sono" o forse perché è un modo pure questo per non andare a letto o forse perché ancora c'è da bere e mi riempio il bicchiere...."
(Canzone di notte n.2, 1976)
- "Poi tutto tacque, vinse ragione, si placò il cielo, si posò il mare, solo qualcuno in resurrezione, piano, in silenzio, tornò a pensare...."
(Nostra signora dell'ipocrisia, 1994)
- "Le strade erano piene di quel lucido scirocco che trasforma una realtà abusata e la rende irreale." (Scirocco, 1987)
- "Ma si perda perché siam tre volte buoni e si vinca solo in sogni straordinari."
(Canzone di notte numero 3, 1987)
- "Cara amica il tempo prende, il tempo da. Noi corriamo sempre in una sola direzione ma quale sia e che senso abbia chi lo sa? Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa, e il cuore di simboli pieno."
(Incontro, 1972)
- "Ti accorgerai di quanto sia facile farsi un inutile software di scienza e di quale confuso problema imparare dalla propria esperienza."
(Culodritto, 1987)
- "Non me ne frega niente se anch'io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato!"
(Cyrano, 1996)
- "Venite pure avanti, voi, con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio, perché con questa spada vi uccido quando voglio..."
(Cyrano, 1996)
- "Ogni cosa alla lunga mi molesta e cerco un'altra festa, ma poi le feste in fondo mi han stancato..."
(100, Pennsylvania Ave., 1978)
- "Ognuno vive dentro ai suoi egoismi vestiti di sofismi ognuno costruisce il suo sistema di piccoli rancori irrazionali, di cosmi personali scordando che poi infine tutti avremo due metri di terreno..."
(Canzone di notte n.2, 1976)
- "È bello ritornar "normalità". È facile tornare con le tante stanche pecore bianche. Scusate, non mi lego a questa schiera: morrò pecora nera."
(Canzone di notte n.2, 1976)
- "Farewell, non pensarci e perdonami se ti ho portato via un poco d'estate con qualcosa di fragile come le storie passate: forse un tempo poteva commuoverti ma ora è inutile credo, perché ogni volta che piangi e che ridi non piangi e non ridi con me."
(Farewell, 1994)
- "Vorrei che oggi restasse oggi senza domani, o che domani potesse tendere all'infinito."
(Vorrei, 1996)
- "Scrutiamo le case abbandonate chiedendoci che vite le abitava, perché la nostra è sufficiente appena, ne mescoliamo inconsciamente il senso; siamo gli attori ingenui sulla scena di un palcoscenico misterioso e immenso."
(Vite, 2004)
- "Fratello non temere che corro al mio dovere, trionfi la giustizia proletaria! Trionfi la giustizi proletaria!."
(La locomotiva, 1972)
- "Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo, tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo: dev' esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto dove non soffriremo e tutto sarà giusto. Non ridere, ti prego, di queste mie parole, io sono solo un' ombra e tu, Rossana, il sole, ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora ed io non mi nascondo sotto la tua dimora perchè oramai lo sento, non ho sofferto invano, se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo...Cyrano"
(Cyrano, 1996)