Tullio Avoledo - Citazioni
Da Famous Quotes, aforismi e citazioni in libertà.
Tullio Avoledo (1957 - vivente), scrittore italiano.
- Sarei curioso di sapere come il mondo letterario giudica me. Mi sento un po' come quando guardi i pesci nell'acquario e dopo un po' ti accorgi che anche loro guardano te. L'acquario della letteratura italiana lo conosco poco. Immagino di essermi mosso piuttosto goffamente in un mondo di cui ignoro le regole, il bon ton e i rapporti di forza.
- Scrivo in modo istintivo. Sono più un passero che costruisce il nido con materiali diversi, presi qui e là, che un cuculo che si insedia in un nido già pronto.
- Credo che, adattando l'adagio di Feuerbach, se è vero che "l'uomo è ciò che mangia", lo scrittore è ciò che legge.
- Se elementi di giallo o di fantascientifico entrano nella mia narrazione lo fanno per conto loro, senza che io possa controllare la cosa. Non sono materiali che scelgo. Sono mattoni che volano nel mio cantiere senza che riesca a capire da dove vengono.
- La ricchezza in realtà c'è sempre stata. Solo che era nelle mani di pochi. E le differenze sociali erano tali che i ceti dominanti non avevano in realtà alcun vero contatto con gli "inferiori". O viceversa. C'era la città borghese e più o meno colta, e poi c'era la campagna povera e analfabeta.
- Io ogni tanto faccio un esercizio mentale: provo a leggere un quotidiano fingendo di essere un uomo degli anni '50. Leggo di bambini clonati, cambi di sesso, miliardari russi, grattacieli buttati giù con gli aerei, sette orientali che fanno attentati col gas nervino... Visto così è un mondo pazzesco, no?
- Secondo i miei amici sono "un pessimista che ci prova". Il fatto è che ho due figli piccoli, e non posso proprio permettermi di essere pessimista. Né per me né per loro.
- Gli incontri con i lettori sono l'esperienza più bella che mi sia capitata [...]. Mi piace, il contatto diretto. Anche se più che del mio libro amo parlare di altre cose, magari di un articolo che ho letto sul giornale o di una cosa che mi è capitata poco prima per strada. Diciamo che vedo nei miei libri un aggancio per poter parlare con altre persone di altre cose. Se poi vogliono parlare di quello che scrivo, okay, non mi tiro indietro.
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