Samuel Beckett - Citazioni

Da Famous Quotes, aforismi e citazioni in libertà.

Samuel Barclay Beckett (1906 - 1989), drammaturgo, scrittore e poeta irlandese, premio Nobel per la letteratura.

Premio Nobel
Per la letteratura (1969)
  • Che cosa so del destino dell'uomo? Potrei dirvi di più a proposito dei ravanelli.
  • Com'è difficile parlare della luna! È così scema la luna. Dev'essere proprio il culo quello che ci fa sempre vedere.
  • Dove sono, non lo so, non lo saprò mai, nel silenzio non lo sai, devi andare avanti, anche se non posso avanzare, andrò.
  • Dunque non diciamo male della nostra epoca, non è più disgraziata delle altre. (Silenzio.) Non ne diciamo neanche bene. (Silenzio.) Non ne parliamo. (Silenzio.) È vero che la popolazione è aumentata... (da Aspettando Godot)
  • È un suicidio vivere all'estero. Ma come sarebbe essere a casa? Un persistente disfacimento.
  • Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.
  • Il sole risplende: non ha altra scelta, nulla di nuovo.
  • La morte mi deve scambiare per qualcun altro.
  • La nascita fu la sua morte.
  • Le donne sono straordinarie con la loro mania di far dormire gli altri nel modo in cui loro gli rifanno il letto.
  • Niente di meglio, niente di peggio, nessuna scelta.
  • Niente è di più ridicolo della disgrazia, altrui naturalmente.
  • Niente è più reale di niente.
  • Non accade nulla, nessuno arriva, nessuno se ne va, è terribile!
  • Non c'è niente di più comico dell'infelicità.
  • Non è in grado di pensare senza il suo cappello.
  • Questo è ciò che potrebbe essere l'inferno: una piccola chiaccherata al mormorio del Lethe riguardo ai bei tempi andati, quando preferivamo essere morti.
  • Si nasce tutti pazzi. Alcuni lo restano. (Estragone in Aspettando Godot)
  • Solo sedendo e riposando l'anima diventa saggia.
  • Tutte le arti si assomigliano - un tentativo per riempire gli spazi vuoti.

Wikipedia ha una voce riguardante:
[[w:{{{1}}}|Samuel Beckett]]Samuel Beckett.