Roberto Benigni - Citazioni
Da Famous Quotes, aforismi e citazioni in libertà.
Roberto Benigni, (1952 - vivente), attore e regista italiano.
- A me mi hanno rovinato le donne: troppo poche!
- Adesso fanno le partite tra giudici e cantanti. Ne dovevano fare una anche tra ministri e mafiosi: insomma, un'amichevole.
- Canto anch'io. Solo che io mi rifaccio a Toshiro Mifune. Ve lo ricordate che soddisfazioni ci ha dato quando cantava: "Sono una cima di Hiroshima, mangio i cachi di Nagasaki?"
- [Sulla scelta di Benigni di non aver incluso il nome del creatore di Pinocchio, Carlo Collodi, sui manifesti del film omonimo] Collodi è un'assenza che più presenza non si può, è come dire che la Bibbia è tratto dall'omonimo romanzo di Dio. Tutti al mondo sanno che Pinocchio è di Collodi.
- Chiedermi cos'è la trasgressione è come chiedere al contadino cos'è la vanga.
- Chissà perché tutte le malattie mentali cominciano per PSI: psicopatico, psicotico...
- Chissà, forse se Freud invece di leggere Sofocle avesse letto Pinocchio, avrebbe inventato il complesso di Geppetto.
- Ci sono marinai e ci sono uomini di terra: io appartengo alla seconda categoria. Sono un contadino io, mi piace la campagna. Mai la sabbia mi ha visto ignudo. L'acqua non mi garba. Sono proprio refrattario. E difatti non mi lavo mai.
- Diciamo la verità: Dante era un gran trombatore, uno che la donna gli piaceva proprio molto.
- E se quando muoio, invece di Gesù, incontro Manitù?
- Fare il comico oggi penso che sia un lavoro di grande goduria. I comici sono dei grandi masturbatori.
- I preti, le suore, i frati, quando voglion dedicare la vita a Dio fanno digiuno, cioè non mangiano e non fanno l’amore, contravvenendo agli unici due ordini che ha dato Dio. Ora, quando li rincontrerà nel Giudizio universale, si incazzerà un po’: «Frati, preti, suore, venite qua un secondo. Scusate, io avevo detto: "Crescete e moltiplicatevi". E voi digiuno e castità! Ma forse non avete capito! Ma dovevo dire proprio: "Mangiate e trombate"? Io non volevo scriver parolacce nella Bibbia ma... levati codesta tonaca e dàgli sotto, imbecille!» (da E l’alluce fu, 1996)
- La furberia è una qualità italiana potente, però ci ha rovinato. Sarà meglio magari diventare scaltri: è una cosina un pochino più nobile...
- La mamma è la parte più femminile dei genitori.
- Le mogli dei politici fanno tutte beneficenza. Hanno il senso di colpa per quello che rubano i mariti.
- Morire è l'ultima cosa che farò.
- Non ce la fo più, come disse quello che fece la popò in mezzo all'ortiche.
- Perchè non ho scritto La Divina Commedia? Perchè non c'ho pensato.
- Quelli che ci governavano prima erano cattivi, quelli di adesso sono scemi. Io preferisco i cattivi perché almeno ogni tanto si riposano.
- Recitare è dolore, estasi del movimento, affettazione del divenire, occultazione del presentare. Recitare è entrare nel personaggio e uscire, entrare e uscire, avanti e indietro, e non vorrei andare oltre in questa similitudine...
- Sono condannato alla lucidità. Astemio totale: devo smettere di non bere.
Voci correlate
- Nicoletta Braschi