Robert Louis Stevenson - Citazioni
Da Famous Quotes, aforismi e citazioni in libertà.
Robert Louis Balfour Stevenson (1850 - 1894), scrittore e poeta scozzese.
- Il nostro scopo nella vita non è aver successo, ma continuare a fallire, con il morale alto.
- Non giudicare ciascun giorno in base al raccolto che hai ottenuto, ma dai semi che hai piantato.
- L'uomo è una creatura che non vive di solo pane, ma principalmente di slogan.
- Potreste leggere Kant da soli, se voleste, ma uno scherzo, lo dovete dividere con qualcun altro.
- Chi mostra di essere troppo diligente, a scuola o nella vita, in chiesa o al mercato, mostra un sintomo di scarsa vitalità.
- Non c'è dovere che sottovalutiamo tanto quanto quello di essere felici.
- Datemi quel giovanotto che ha abbastanza cervello per rendersi ridicolo!
- Provo per te un'indifferenza che sfiora l'avversione.
- I libri sono abbastanza buoni in sè, ma sono un ben pallido sostituto della vita. (da Virginibus Puerisque)
- Il matrimonio è simile alla vita in questo, che è un campo di battaglia, non un letto di rose.
- Ho un'ottima memoria per dimenticare, David.
- Spesso le menzogne più crudeli si dicono in silenzio.
- Lasciate che un uomo parli abbastanza a lungo e troverà credenti.
- Il primo dovere di un uomo è parlare; è questa la sua principale ragione di vita.
- Per ogni cosa ci sono due parole, una che ingrandisce e una che rimpicciolisce.
- La politica è forse l'unica professione per la quale non si considera necessaria nessuna preparazione specifica. (da Familiar studies of men and book)
- L'epoca più oscura è oggi.
- Vecchi e giovani stiamo tutti facendo la nostra ultima crociera.
- Ognuno vive vendendo qualcosa.
- Odio il cinismo più del diavolo; a meno che siano la stessa cosa. (da Walt Whitman)
- Le bugie più crudeli sono spesso dette in silenzio.
- Esiste una specie di morti viventi, di gente banale che a malapena ha coscienza di esistere se non nell'esercizio di qualche occupazione convenzionale. Portateli in campagna o imbarcateli su una nave e vedrete quanto si struggerannodi nostalgia per il lavoro o il loro studio. Non sono mossi da curiosità, non sanno abbandonarsi alle sollecitazioni del caso, non provano piacere nel mero esercizio delle loro facoltà, e, a meno che la necessità non li incalzi minaccindoli con un bastone, non muoveranno un dito. Non vale la pena di parlare con gente simile: sono incapaci di abbandonarsi alla pigrizia, la loro natura non è abbastanza generosa; e trascorrono in una specie di coma le ore che non sono applicate a una frenetica furia di arricchirsi. (da In difesa dei pigri - Archinto, Milano, 2002)