John Milton - Citazioni

Da Famous Quotes, aforismi e citazioni in libertà.

John Milton
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John Milton

John Milton (1608 - 1674), scrittore e poeta britannico.

  • Chi sopraffà con la forza, ha sopraffatto il suo nemico soltanto a metà. (da Il paradiso perduto)
  • Ci sono anche domestici che sono sempre presenti e aspettano.
  • Cosa ha a che fare la notte con il sonno?
  • E nel bene ancor trovare il modo di far danno.
  • Esser cieco non è triste; esser cieco ma non essere capace di sopportare la cecità, questo è triste.
  • Gli oracoli sono muti.
  • Il luogo della desolazione, privo di luce.
  • Il mio esservi ignoto dimostra che voi stessi siete ignoti.
  • Il tempo tornerà indietro, e porterà l'età dell'oro.
  • La Bellezza è la moneta della Natura, non bisogna accumularla ma farla circolare. (da Como)
  • La fama non è pianta che cresca su suolo mortale. (da Licida)
  • La gelosia è l'inferno dell'amante tradito.
  • La libertà che io cerco è quella di apprendere, di parlare e di discutere, liberamente e secondo coscienza: questa, più di tutte le altre libertà.
  • La pace ha le sue vittorie, non meno celebri di quelle della guerra. (A Cromwell)
  • Lontano dal giusto si può trovare il significato del male.
  • Meglio regnare all'inferno che servire in paradiso. (da Il Paradiso perduto)
  • Nessuna luce; piuttosto, visibili oscurità.
  • Nessuno, eccetto i brav'uomini, può amare sinceramente la libertà; gli altri non amano la libertà, ma la licenza.
  • Ora vedo che la pace corrompe non meno di quanto la guerra devasti. (da Il Paradiso perduto, XI, 783)
  • Vana saggezza è tutto, e falsa filosofia.

Versi

  • Scendi, Urania, dal ciel, se veramente tale, o diva, ti appelli.
    Oltre l'Olimpo, ove l'ala di Pegaso non giunge, spinsi il forte mio vol,
    la tua celeste voce seguendo.
    (dal Paradiso perduto, Libro VII)
  • La bellezza è la moneta della natura, non deve accumularsi
    Ma aver corso.
  • Quando la notte
    Ottenebra le strade, allora vagano i figli
    Di Belial, colmi di vino e d'insolenza.
  • Cosa giova difendere un cancello,
    E ad un altro lasciar entrare il nemico?
  • Dio è la tua legge, tu la mia: non conoscere di più
    È della donna la conoscenza più felice, e la sua lode.
  • Tutto è per il meglio, anche se spesso dubitiamo,
    Quel che l'insondabile dispone.
  • Finita la mia corsa di gloria, e di vergogna,
    Presto sarò con quelli che riposano.
  • Ora vedo
    Che la pace corrompe non meno di quanto la guerra distrugga.
  • Così Belial, con parole ammantate dell'abito della ragione
    Suggerì una agio ignobile, e una pacifica pigrizia,
    Non la pace.
  • Lunga è la strada
    E difficile, che dall'inferno porta alla luce.
  • Era nero come la notte,
    Fiero come dieci furie, terribile come l'inferno
    E scuoteva un dardo terribile.
  • Perché la solitudine talvolta è la migliore compagnia,
    E un breve esilio rende dolce il ritorno.
  • Così addio speranza, e con la speranza, paura addio,
    Addio rimorso: ogni bene a me è perduto:
    Male, sii tu il mio bene.
  • La stella della sera,
    Messaggera d'amore.
  • Non amare, né odiare la tua vita: ma il tempo che vivi,
    Vivilo bene, lascia al cielo decidere quanto sia breve o lungo.
  • Via, vane gioie illusorie
    Prole della follia, generate senza padre.
  • L'infanzia mostra l'uomo,
    Come il mattino il giorno.