Jeffery Deaver - Citazioni

Da Famous Quotes, aforismi e citazioni in libertà.

Jeffery Deaver (1950 - vivente), scrittore statunitense.

  • Nei miei romanzi, rispetto sempre regole molto rigide; anche se mi piace far passare i cattivi per buoni e viceversa, e far balenare la possibilità di un disastro, alla fine i buoni sono buoni e i cattivi sono cattivi, e il bene più o meno trionfa. (Da Spirali)

Indice

Incipit di alcune opere

Il collezionista di ossa

Volveva soltanto dormire.
L'aereo era atterrato con due ore di ritardo e c'era stata un'attesa infinita per i bagagli. E poi l'autonoleggio aveva fatto casino: la limousine se n'era andata un'ora prima. E così, ora stavano aspettando un taxi.
Lei era in fila con gli altri passeggeri, il corpo snello piegato in avanti per il peso del computer portatile. John sproloquiava qualcosa sui tassi di interesse e su nuovi modi possibili di rinegoziare l'accordo, ma tutto ciò che lei riusciva a pensare era: Sono le dieci e mezzo di venerdì sera. Voglio mettermi in tuta e buttarmi su letto.

[Edizioni Sonzogno, traduzione di Stefano Massaron]

La lacrima del Diavolo

Il Becchino è in città.
Il Becchino assomiglia a te, il Becchino assomiglia a me. Cammina lungo le strade fredde e tristi proprio come camminerebbe chiunque altro, le spalle strette a difendersi dall'aria umida di dicembre.

Non è alto e non è basso, non è grasso e non è magro. Le sue dita, nei guanti scuri, potrebbe essere grassocce, ma potrebbero anche non esserlo. I suoi piedi sembrano grandi, ma forse è soltanto la misura delle scarpe.

[Edizioni Sonzogno, traduzione di Stefano Massaron]

Profondo Blu

Il furgone bianco e malconcio l'aveva messa a disagio.

Lara Gibson sedeva al bancone del Vesta's Grill sul De Anza a Cupertino, in California, e stringeva lo stelo freddo del suo bicchere di Martini cercando di ignorare due giovani programmatori in piedi poco lontano da lei che le lanciavano occhiate inequivocabili.

[Edizioni Sonzogno, traduzione di Maura Parolini e Matteo Curtoni.]

La sedia vuota

Scese a portare dei fiori nel luogo in cui il ragazzo era morto e la ragazza era stata rapita.
Scese perchè era grassa, aveva la faccia butterata e non aveva molti amici.
Scese perchè ci si aspettava che scendesse.
Scese perchè voleva farlo.
Goffa e madida di sudore, Lydia Johansson percorse il ciglio di terra battuta della Route 112, dove aveva parcheggiato la sua Honda Accord, quindi, con cautela, scese lungo il pendio fino alla riva fangosa dove il Canale Blackwater incontrava le acque opache del fiume Paquenoke.
Scese perchè pensava che fosse la cosa giusta da fare.
Scese, anche se aveva paura.

[Edizioni Sonzogno, traduzione di Maura Parolini e Matteo Curtoni.]

L'uomo scomparso

Buona sera, Riveriti Spettatori. Benvenuti.

Benvenuti al nostro spettacolo. Abbiamo moltissime eccitanti sorprese in serbo per voi nel corso dei prossimi due giorni, in cui i nostri illusionisti, i nostri maghi, i nostri prestidigitatori tesseranno i loro incantesimi per divertirvi e intrattenervi.

[Edizioni Sonzogno, traduzione di Maura Parolini e Matteo Curtoni.]

La dodicesima carta

Il volto bagnato di sudore e lacrime, l’uomo corre per salvarsi la vita.

“Eccolo! Eccolo là!”

L'ex schiavo non capisce bene da dove venga la voce. Dalle sue spalle? Da sinistra o da destra? Dal tetto di una delle case decrepite che si allineano lungo queste sordide strade acciottolate? Nell’aria di luglio calda e densa come paraffina, l'uomo smilzo salta un cumulo di sterco di cavallo. I netturbini non arrivano qui, in questa parte della città. Charles Singleton si ferma presso un bancale con un’alta pila di barilotti appoggiata sopra, tentando di riprendere fiato.

[Edizioni Sonzogno, traduzione di Andrea Carlo Cappi]

Citazioni su Jeffery Deaver

Opere