Hermann Weyl - Citazioni
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Hermann Weyl (1885-1955), matematico tedesco.
- Per quanto possano essere importanti i concetti generali e le proposizioni che ci ha regalato - in algebra forse più che in ogni altro campo - la passione laboriosa di oggi per l'assiomatizzazione e la generalizzazione, sono convinto, ciò nondimeno, che base e nucleo della matematica siano, in tutta la loro complessità, i problemi speciali, e che superarne le difficoltà richieda alla fin fine il maggior lavoro.
- Di questi tempi l'angelo della topologia e il demone dell'algebra astratta lottano per l'anima di ogni singola disciplina della matematica.
- Non siamo molto soddisfatti quando siamo forzati ad accettare una verità matematica in virtù di una complicata catena di calcoli e conclusioni formali, che attraversiamo ciecamente, passo dopo passo, con l'impressione di tastare la strada.
- Vogliamo prima un'anteprima di quello a cui stiamo puntanto e della strada per arrivarci; vogliamo capire l'idea della dimostrazione, il suo contesto profondo. (da Unterrichtsblätter für Mathematik und Naturwissenschaften)
- Una dimostrazione matematica moderna non è molto differente da una moderna macchina, o da un moderno collaudo: i semplici principi fondamentali sono nascosti e quasi invisibili sotto a una massa di dettagli tecnici. (da Unterrichtsblätter für Mathematik und Naturwissenschaften)
- Nel mio lavoro ho sempre cercato di unire il vero con il bello e quando ho dovuto scegliere l'uno sull'altro, solitamente ho scelto il bello.
- Senza i concetti, i metodi ed i risultati trovati e sviluppati a partire dalle precedenti generazioni fino ai tempi dell'antica Grecia non si possono capire nè gli intenti nè i successi della matematica degli ultimi 50 anni.
- La logica è l'igiene che il matematico usa per far sì che le sue idee restino sane e robuste.
- La simmetria, a voler definire il suo significato più ampio o più specifico, è un'idea con la quale l'uomo ha tentato, attraverso tutte le epoche, di comprendere e creare ordine, bellezza e perfezione.
- Dio esiste poiché la matematica è coerente ed esiste anche il Diavolo perché non possiamo dimostrare la coerenza della matematica.(attribuita anche ad Andrè Weil)