Guy de Maupassant - Citazioni

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Guy de Maupassant
Guy de Maupassant

Henri-René-Albert-Guy de Maupassant (1850 - 1893), scrittore francese.

  • Un bacio legittimo non vale mai un bacio rubato.
  • La storia, che irascibile e bugiarda vecchia signora.
  • I grandi artisti sono quelli che impongono all'umanità la loro particolare illusione. (da Pietro e Giovanni, Prefazione)
  • Bisogna sempre lasciare accumulare i propri debiti, per potere poi venire ad una transazione.
  • È meglio essere infelicemente innamorati che essere infelicemente sposati. Alcuni fortunati riescono in tutte e due le faccende.
  • La cosa più insignificante racchiude un po' d'ignoto. Troviamolo.
  • Un'opera d'arte è superiore soltanto se è, nello stesso tempo, un simbolo e l'espressione esatta di una realtà. (da Vita errante)
  • Ho paura della paura; paura degli spasmi del mio spirito che delira, paura di questa orribile sensazione di incomprensibile terrore. Ho paura delle pareti, dei mobili, degli oggetti familiari che si animano di una specie di vita animale. Ho paura soprattutto del disordine del mio pensiero, della ragione che mi sfugge annebbiata, dispersa da un'angoscia misteriosa.
  • Noi andiamo avanti acciecati dalle varie religioni, puerili e folli, inventate dai nostri padri contro il terrore dell'immenso Ignoto.
  • Giudico il matrimonio uno scambio di cattivi umori di giorno e di cattivi odori di notte.
  • ... non avendo mai io avuto un dolore che un'ora di lettura non abbia dissipato.
  • Piacere alle donne! È questo il desiderio che arde in quasi tutti. Essere con tutta la potenza del talento un uomo d'eccezione, ammirato, adulato, amato, in grado di cogliere quasi a suo piacere quei frutti di carne viva di cui siamo affamati.
  • Molto sovente le belle donne non hanno un'intelligenza proporzionale alla loro bellezza.
  • Noi non scriviamo per il popolo. Qualsiasi tipo di arte si rivolge solo all'aristocrazia intellettuale di una nazione.

Incipit del Le Horla

8 maggio. Che splendida giornata! Ho passato tutta la mattina sdraiato sull'erba, davanti a casa mia, sotto l'enorme platano che le offre riparo, protezione e ombra. Mi piace questo paese e mi piace viverci perché qui sono le mie radici, radici profonde e sottili, che legano un uomo alla terra dove sono nati e morti i suoi antenati e lo legano anche ai pensieri, ai pasti, alle usanze e agli alimenti, alle locuzioni del posto, alle intonazioni degli abitanti, agli odori della terra, dei villaggi e persino dell'aria! Mi piace la casa dove sono cresciuto. Dalle finestre vedo scorrere la Senna lungo il giardino dietro la strada, quasi presso di me, la grande e larga Senna, che va da Rouen a Le Havre, affollata da battelli che passano.

[Guy de Maupassant - Le Horla - Newton & Compton, trad. Lucio Chiavarelli]