Marco Tullio Cicerone - Citazioni
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Marco Tullio Cicerone (106 AC - 43 AC), filosofo e scrittore latino.
Indice |
Citazioni di Marco Tullio Cicerone
Citazioni con testo originale a fronte
((LA)) Cum tacent, clamant. | ((IT)) Il loro silenzio è un'eloquente affermazione. | |
(da Catilinarie) |
((LA)) Tempori serviendum est. | ((IT)) Bisogna essere servi delle circostanze. | |
(Epistolario - Ad Atticum, 10, 7, 1) |
((LA)) Si pace frui volumus bellum gerendum est. | ((IT)) Se vuoi la pace, prepara la guerra. | |
(dalle Filippiche, 7, 6, 19) |
Aforismi vari
- Ai pittori ed ai poeti sempre fu concesso di osare qualche cosa nel limite dovuto.
- Amare non è altro che scegliere quello cui ti senti di voler bene, non per bisogno né per utilità alcuna.
- Anche una vita breve è abbastanza lunga per vivere con virtù e onore. (da De Senectute)
- Chi si tien pago delle cose sue, possiede le maggiori e le più sicure ricchezze.
- Chiunque può sbagliare, ma nessuno, se non è uno sciocco, persevera nell'errore.
- Ciascuna parte della vita ha un suo proprio carattere, sì che la debolezza dei fanciulli, la baldanza dei giovani, la serietà dell'età virile e la maturità della vecchiezza portano un loro frutto naturale che va colto a suo tempo. (da De Senectute)
- Come non tutti i vini, così non tutti i caratteri inacidiscono invecchiando. (da De Senectute)
- È necessario scegliere dopo aver giudicato e non giudicare dopo aver scelto. (da De Amicitia)
- Finché c'è vita, c'è speranza. (dalle Epistulae Ad Atticum)
- Ha assai beni chi non ha male alcuno.
- I modi e il carattere propri ad un uomo sono quel che più gli si addice.
- I secondi pensieri, di solito, sono i più saggi.
- Ignorare tutto quello che accadde prima che tu nascessi, equivale ad essere sempre fanciullo.
- Il buono della gente è la legge più grande.
- Il piacere dei banchetti non si deve misurare dalle squisitezze delle portate, ma dalla compagnia degli amici e dai loro discorsi.
- Il sonno è immagine della morte. (dalle Tusculanae Disputationes)
- La fortuna non solo è cieca lei stessa, ma per lo più rende ciechi anche coloro che abbraccia.
- La fronte, gli occhi, il volto molto spesso mentiscono; le parole spessissimo.
- La leggerezza è propria dell'età che sorge, la saggezza dell'età che tramonta. (da De senectute)
- La prodigalità non ha fondo.
- La prudenza è la capacità di distinguere le cose da fare da quelle da evitare.
- La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, nunzia dell'antichità. (dal De oratore)
- La vecchiaia è il compimento della vita, l'ultimo atto della commedia. (da De senectute)
- La vecchiaia, specialmente quella che ha conosciuto tutti gli onori, possiede un'autorità che vale ben più di tutti i piaceri della giovinezza. (da De senectute)
- La vera gloria mette radice, anzi si estende, mentre tutte le false pretese cadono come fiori: una finzione non può durare.
- La vita non è niente senza l'amicizia.
- L'accondiscendenza partorisce amici, la verità odio.
- L'avarizia in età avanzata è insensata: cosa c'è di più assurdo che accumulare provviste per il viaggio quando siamo prossimi alla meta? (da De Senectute)
- Le armi cedano il posto alla toga, l'alloro militare alla lode. (da De Consulatu Suo)
- Le cose che diciamo quando siamo stati provocati sono più sincere di quelle che diciamo quando siamo tranquilli.
- Le cose male acquistate han mala fine.
- Mi odino pure, purché mi temano.
- Nei dissensi civili, quando i buoni valgono più dei molti, i cittadini si devono pesare, non contare. (da De Republica)
- Nella sicurezza dell'animo sta riposta la vita tranquilla.
- Nessuno è tanto vecchio da non credere di poter vivere ancora un anno. (da De Senectute)
- Niente asciuga più velocemente di una lacrima.
- Non c'è niente di tanto sacro che il denaro non possa violare, niente di tanto forte che il denaro non possa espugnare.
- Non con le forze, non con la prestezza e l'agilità del corpo si fanno le grandi cose, ma col senno, con l'autorità, col pensiero. (da De Senectute)
- Non patisce mancanza chi non sente desiderio. (da De Senectute)
- Non può essere veramente onesto ciò che non è anche giusto.
- Non siamo nati soltanto per noi stessi.
- Nulla che sia del tutto nuovo è perfetto. (da Brutus)
- Nulla è difficile per chi ama.
- Nulla di più turpe che anteporre un'affermazione alla conoscenza.
- O fortunata Roma, nata sotto il mio consolato! (citata da Giovenale nelle Satire)
- Ogni persona si lamenta, specialmente della sorte propria.
- Ottimo condimento del cibo è la fame.
- Pazienza è una volontaria e costante tolleranza di cose ardue e difficili a scopo di onestà e di utilità.
- Per chi aspira al primo posto non è indecoroso fermarsi al secondo o al terzo. (da Orator)
- Perfetta giustizia, perfetta ingiustizia.
- Siamo schiavi delle leggi per poter essere liberi.
- Sommo diritto somma ingiustizia.
- Un amico, se lo è, è un secondo io.
- Un aruspice non può incontrare un altro aruspice senza ridere. (dal De Natura Deorum)
Incipit di alcune opere
Catilinariae orationes
Fino a quando abuserai, Catilina, della nostra pazienza? Per quanto tempo ancora cotesta tua condotta temeraria riuscirà a sfuggirci? A quali estremi oserà spingersi il tuo sfrenato ardire? Né il presidio notturno sul Palatino né le ronde per la città né il panico del popolo né l'opposizione unanime di tutti i cittadini onesti né il fatto che la seduta si tenga in questo edificio, il più sicuro, ti hanno sgomentato e neppure i volti, il contegno dei presenti?
[BUR, traduzione di Lidia Storoni Mazzolani]
De senectute
"O Tito, se io ti porgo un aiuto o ti allevio la pena che ora, confitta nel cuore, ti angustia e tormenta, qual premio ne avrò?". Sì, a me è lecito rivolgermi a te, o Attico, con quei medesimi versi coi quali si rivolge a Flaminino "quell'uomo non ricco d'averi, ma pieno di lealtà e di fede". Veramente, io so con certezza che tu non puoi "travagliarti così, o Tito, le notti e i giorni" come Flaminino: conosco, infatti, la misurata e pacata serenità del tuo spirito, e ben comprendo che tu hai riportato da Atene non solo il soprannome, ma anche raffinata cultura e squisita saggezza. Nondimeno, io sospetto che qualche volta tu ti affligga fortemente per quelle medesime cose per le quali anch'io mi affliggo; se non che il dar conforto a tali inquiteudini è impresa alquanto difficile e da differirsi a miglior tempo. Per ora, m'è parso bene scrivere per te qualche cosa intorno alla vecchiezza.
[Zanichelli, traduzione di Dario Arfelli]
Collegamenti esterni
- Opere di Cicerone al Progetto Gutenberg
- ((LA)) ((EN)) Perseus Project: Classics Collection (M. Tullius Cicero)
- ((LA)) The Latin Library: Opere di Cicerone
- ((LA)) UAH Cicero Page