Carlo Goldoni - Citazioni
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Carlo Goldoni (1707 - 1793), drammaturgo italiano.
- Ero avvocato; ero stato presentato al tribunale: si trattava ora di trovare i clienti. Tutti i giorni andavo al palazzo per vedere arringare i maestri in quell'arte e, intanto, mi guardavo bene attorno, sperando che il mio aspetto potesse risultare gradevole a qualche difensore il quale decidesse così di affidarmi una causa in appello. Infatti un avvocato novello non può brillare e farsi onore nei tribunali di prima istanza; solo nelle corti superiori si può fare sfoggio della propria scienza, della propria eloquenza, della propria voce e della propria abilità: quattro mezzi tutti ugualmente necessari affinchè un avvocato, a Venezia, sia di primo rango. (dalle Memorie, Libro I, capitolo XXIV)
- Il mondo è un bel libro, ma poco serve a chi non lo sa leggere.
- Il mondo è un bellissimo libro, che tutti potrebbero leggere anche a piccole dosi.
- Le astuzie delle donne, in genere, si moltiplicano e si perfezionano coi loro anni.
- Le bugie sono per natura così feconde, che una ne suole partorir cento.
- Oh bella! Ghe n'è tanti che cerca un padron, e mi ghe n'ho trovà do. Come diavol oia da far? Tutti do no li posso servir. No? E perché no? (da Il servitore di due Padroni)
- Tutto il mio piacere consiste nel vedermi servita, vagheggiata, adorata. Questa è la mia debolezza e questa è la debolezza di quasi tutte le donne.
Bibliografia
- Carlo Goldoni - Memorie (1993), Arnoldo Mondadori Editore, Milano, traduzione a cura di Paola Ranzini.
Collegamenti esterni
- Approfondimento biografico di Carlo Goldoni
- Biografia e Studi critici
- Carlo Goldoni, Drammi per musica
- Opere su LiberLiber: