Fëdor Mikhailovič Dostoevskij - Citazioni

Da Famous Quotes, aforismi e citazioni in libertà.

Fëdor Mikhailovič Dostoevskij
Ingrandisci
Fëdor Mikhailovič Dostoevskij

Fëdor Mikhajlovič Dostoevskij (1821 - 1881), scrittore russo.

Indice

Aforismi di Fëdor Mikhailovič Dostoevskij

  • A volte l'uomo è straordinariamente, appassionatamente innamorato della sofferenza.
  • Chi non desidera la morte del proprio padre?
  • È profondo come la psicologia, è una lama a doppio taglio.
  • Per un momento le bugie diventano verità.
  • Per essere veramente un grand'uomo, bisogna saper resistere anche al buon senso.
  • Vi sono uomini che non hanno mai ucciso, eppure sono mille volte più cattivi di chi ha assassinato sei persone.
  • La civiltà ha reso l'uomo più sanguinario di quanto non lo fosse un tempo.
  • Penso che se il diavolo non esiste, ma l'ha creato l'uomo, l'ha creato a sua immagine e somiglianza. (da I fratelli Karamazov)
  • La donna? Solo il diavolo sa cos'è.
  • Si conosce un uomo dal modo in cui ride. (da Memorie da una casa di morti)
  • Un essere che si abitua a tutto: ecco, penso sia la migliore definizione che si possa dare dell'uomo.
  • Siamo tutti esuli dal nostro passato.
  • La bellezza salverà il mondo.
  • Il segreto dell'esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive.
  • Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci sarà più.
  • Vivere oltre i quarant'anni è di cattivo gusto.
  • Noi abitiamo in un paradiso, ma non ci curiamo di saperlo.
  • Il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni.
  • L'uomo ama vedere il suo miglior amico umiliato davanti a lui.
  • L'arte e la rivolta non moriranno che con l'ultimo uomo.
  • La verità autentica è sempre inverosimile. Per renderla più credibile, bisogna assolutamente mescolarvi un po' di menzogna.
  • Il criminale, nel momento in cui compie il delitto, è sempre un malato.
  • È pericoloso reprimere nei giovani l’orgoglioso entusiasmo.
  • Eccoli gli uomini: vanno avanti e indietro per la strada: ognuno è un mascalzone e un delinquente per natura, un idiota. Ma se sapessero che io sono un omicida e ora cercassi di evitare la prigione, si infiammerebbero tutti di nobile sdegno. (da Delitto e castigo)
  • Dicono che chi è sazio non può capire chi è affamato; io aggiungo che un affamato non capisce un altro affamato. (da Umiliati e offesi)
  • Non è che io non accetti Iddio, Aliosha, è soltanto che in tutta umiltà Gli restituisco il biglietto.
  • Mi inventavo avventure, mi creavo una vita fittizia, tanto per vivere in un mondo qualunque. E tutto per via della noia; l'inerzia mi schiacciava.
  • Agli uomini attivi manca di solito l'attività superiore: voglio dire quella individuale. Essi sono attivi come funzionari, commercianti, dotti, cioè come rappresentanti di una specie, ma non come uomini affatto determinati, singoli ed unici.
  • Vi giuro, signori, che aver coscienza di troppe cose è una malattia, una vera e propria malattia. Eppure sono convinto che non soltanto una coscienza eccessiva, ma la coscienza stessa è una malattia. (da Memorie dal sottosuolo)
  • Io, non dico malvagio, ma niente sono riuscito a diventare: nè cattivo, nè buono, nè ribaldo, nè onesto, nè eroe, nè insetto. E ora trascino la mia vita nel mio angolo, tenendomi su la maligna e magrissima consolazione che un uomo intelligente non può in verità diventar nulla e che solo gli sciocchi diventano qualcosa.
  • Eroe o pezzo di fango, non c'era via di mezzo per me, per l'uomo comune, dico, è vergogna infangarsi, ma l'eroe sta troppo in alto perchè si possa infangare del tutto, per conseguenza si può stare nel fango.
  • Io sono solo, mentre loro sono tutti.
  • Dunque l'uomo ama costruire, e tracciare strade, è pacifico. Ma da che viene che ami appassionatamente anche la distruzione e il caos?
  • Ma rovesciategli addosso anche tutti i beni terreni, immergetelo fino ai capelli nella felicità e anche allora lui, l'uomo, anche allora, per mera sconoscenza, per mera monellaggine, farà qualche porcheria. Rischierà perfino il pampepato e a bella posta desidererà la più rovinosa ciocchezza, l' assurdità più antieconomica, unicamente per mescolare a tanta positiva saggezza il proprio pernicioso elemento fantastico. E nel caso gli macassero i mezzi, s'inventerebbe la distruzione e il caos, s'inventerebbe ogni specie di tribolazioni, ma di testa sua farebbe!
  • La sofferenza è l'unico motivo della coscienza. E sebbene abbia dichiarato che secondo me la coscienza è per l'uomo è la più grande disgrazia, so però che l'uomo l'ha cara e non le scambierebbe colle maggiori soddisfazioni. (da Memorie dal sottosuolo)
  • Meglio una cosciente inerzia! E dunque, evviva il sottosuolo!
  • Ci sono fra i ricordi d'ogni uomo, cose che non si raccontano a tutti, ma appena agli amici. Ce ne sono altre che neanche agli amici si raccontano, ma appena a se stessi, e per di più sotto suggello di segreto. Ce ne sono, infine, altre ancora che persino a se stessi si ha paura di raccontare, e di tali ricordi ogni uomo, anche ammodo, ne mette insieme parecchi.
  • Per tutta la vita non mi sono neppure potuto figurare un altro genere d'amore, e sono arrivato adesso al punto di pensare talvolta che l'amore consista proprio nel diritto spontaneamente concesso dall'oggetto amato di tiranneggiarlo. Nelle mie fantasie del sottosuolo non mi sono mai figurato l'amore se non come una lotta, che facevo cominciare sempre dall' odio e finire con l' asservimento morale.
  • Forse io mi credo un uomo intelligente proprio e solo per questa ragione, che in tutta la vita non m'è mai riuscito di portare a termine nulla
  • Possibile che allora sia uscito di senno e sia stato rinchiuso, per tutto questo tempo, in un qualche manicomio? E, forse, ci sono rinchiuso anche adesso, cosicché mi è soltanto sembrato che mi sia accaduto tutto ciò e ancor oggi mi sembra soltanto. (da Il giocatore)
  • Se il giudice fosse giusto, forse il criminale non sarebbe colpevole. (da I fratelli Karamazov)
  • La bellezza: che tremenda e orribile cosa! […] Là gli opposti si toccano, là vivono insieme tutte le contraddizioni! (da I fratelli Karamazov)
  • Sì, l'uomo è largo, troppo largo. Vorrei che fosse più stretto. Quel che per la mente è vergogna, è bellezza e null'altro per il cuore. (da I fratelli Karamazov)
  • Cospargetelo di tutti i beni del mondo, sprofondatelo nella felicità finché non gli arrivi fin sopra la testa, così che non se ne veda più se non qualche bollicina sulla superficie della felicità, come fosse la superficie dell'acqua; dategli una tale tranquillità economica, che non gli rimanga proprio nient'altro da fare se non dormire, mangiare pasticcini e adoperarsi perché la storia universale non finisca: bene, anche così l'uomo, da quel bel tipo che è, e unicamente per ingratitudine, unicamente per farvi una pasquinata vi combinerà una qualche porcheria. Metterà a repentaglio perfino i suoi pasticcini, e a bella posta desidererà le più rovinose sciocchezze, la più antieconomica delle assurdità, all'unico scopo di poter mescolare a tutta questa positiva ragionevolezza il proprio rovinoso elemento fantastico. (da Memorie dal sottosuolo)
  • Io sono solo, e loro invece sono tutti. (da Memorie dal sottosuolo)

Incipit di alcune opere

Delitto e castigo

All'inizio di un luglio straordinariamente caldo, verso sera, un giovane scese per strada dallo stanzino che aveva preso in affitto in vicolo S., e lentamente, come indeciso, si diresse verso il ponte K.
Sulle scale riuscì a evitare l'incontro con la padrona di casa. Il suo stanzino era situato proprio sotto il tetto di un'alta casa a cinque piani, e ricordava più un armadio che un alloggio vero e proprio. La padrona dell'appartamento, invece, dalla quale egli aveva preso in affitto quello stambugio, vitto e servizi compresi, viveva al piano inferiore, in un appartamento separato, e ogni volta che egli scendeva in strada gli toccava immancabilmente di passare accanto alla cucina della padrona, che quasi sempre teneva la porta spalancata sulle scale. E ogni volta, passandole accanto, il giovane provava una sensazione dolorosa e vile, della quale si vergognava e che lo portava a storcere il viso in una smorfia. Doveva dei soldi alla padrona, e temeva d'incontrarla.

[Mondadori, traduzione a cura di Serena Prina]

Il sosia

Mancava poco alle otto del mattino allorché il consigliere titolare Jakòv Petrovic Goljadkin si svegliò da un lungo sonno, fece uno sbadiglio, si stiracchiò e aprì finalmente del tutto gli occhi. Per due minuti, però, rimase a giacere immobile nel suo letto come un uomo non completamente sicuro se sia sveglio o se ancora dorma e se tutto ciò che accade intorno a lui sia realtà o non piuttosto la continuazione di un fantastico sognare. Ma ben presto i sensi del signor Goljadkin ripresero ad accogliere, più chiare e più precise, le consuete, abituali impressioni.

[Biblioteca Universale Rizzoli, traduzione a cura di Giacinta De Dominicis Jorio]

Le notti bianche

Era una notte meravigliosa, una notte come forse ce ne possono essere soltanto quando siamo giovani, amabile lettore. Il cielo era così pieno di stelle, così luminoso che, gettandovi uno sguardo, senza volerlo si era costretti a domandare a se stessi: è mai possibile che sotto un cielo simile possa vivere ogni sorta di gente collerica e capricciosa? Anche questa è una domanda da giovani, amabile lettore, molto da giovani, ma voglia il Signore mandarvela il più sovente possibile nell'anima! ... Parlando d'ogni sorta di signori capricciosi e collerici, non ho potuto fare a meno di rammentare anche la mia saggia condotta in tutta quella giornata.

[Rizzoli, traduzione a cura di Giovanni Faccioli]

L'adolescente

Non ho resistito e mi sono messo a scrivere questa storia dei miei primi passi nell'arena della vita, anche se avrei potuto farne a meno. Di certo so una cosa sola: non mi metterò mai più a scrivere la mia autobiografia, nemmeno dovessi campare cent'anni. Bisogna essere troppo bassamente innamorati di sé per scrivere senza vergogna della propria persona. La mia sola scusante è che non scrivo per il motivo per cui tutti di solito lo fanno, cioè per le lodi del lettore. Se a un tratto mi è saltato in mente di scrivere parola per parola tutto ciò che mi è accaduto dall'anno scorso a questa parte è stato a causa di un'esigenza interiore: a tal punto mi ha colpito tutto ciò che è avvenuto.

[Garzanti, traduzione a cura di Luigi Vittorio Nadai]

Collegamenti esterni